Ururi abbraccia il Presidente dell’Albania: una giornata di storia, cultura e fratellanza 🇮🇹🤝🇦🇱 🕊️
Ururi, 18 ottobre 2025 – Una giornata destinata a restare nel cuore di tutta la comunità ururese. Nel pomeriggio di venerdì 18 ottobre, il Presidente della Repubblica d’Albania, Bajram Begaj, ha fatto tappa a Ururi durante la sua visita istituzionale in Molise, dedicata ai comuni di origine arbëreshë. L’intera comunità lo ha accolto con calore, orgoglio e affetto, celebrando il legame profondo con le proprie radici arbëreshë e rendendo la visita un momento di condivisione e memoria collettiva.
🏇Ururi infatti è nata grazie agli albanesi che, guidati dal condottiero Giorgio Kastriota Skanderbeg, nel XV secolo scapparono dall’invasione ottomana e si stabilirono qui. La nostra comunità ha sempre custodito con orgoglio la lingua e la cultura arbëreshë, e anche l'Istituto Comprensivo “John Dewey” lavora ogni giorno per trasmettere questa eredità alle nuove generazioni. Dopo i saluti ai presenti, il Presidente Begaj, accompagnato dal Sindaco e dalle autorità locali, si è recato nella Sala Consiliare “Tanassi” per l’accoglienza ufficiale e i saluti istituzionali. In seguito ha visitato la Chiesa Madre “Santa Maria delle Grazie” e ha proseguito lungo Via Provinciale, soffermandosi ad ammirare i carri simbolo della tradizionale “Carrese”, protagonisti ogni 3 maggio della storica celebrazione in onore del SS. Legno della Croce, Patrono di Ururi. I carristi delle due fazioni, “Giovani” e “Giovanotti”, lo hanno accolto calorosamente donandogli una maglia nei colori delle rispettive fazioni e due omaggi simbolici: un quadro raffigurante Skanderbeg e una miniatura del carro.
A seguire, è stato svelato il monumento dedicato a Giorgio Kastriota Skanderbeg, eroe nazionale albanese e simbolo di libertà e resistenza. Nel suo intervento, il Sindaco Laura Greco ha sottolineato il legame storico e affettivo che unisce Ururi all’Albania, annunciando con emozione il conferimento della cittadinanza onoraria al Presidente Begaj: “Questo riconoscimento è un segno d’amore verso la nostra storia e verso l’Albania, che è parte di noi.” Visibilmente commosso, il Presidente Begaj ha ringraziato la comunità e, guardando la statua di Skanderbeg, ha dichiarato: “Da oggi questa piazza sarà più luminosa, perché al suo centro si erge la figura eterna di un uomo che appartiene non solo alla nostra storia, ma anche al nostro spirito nazionale: Giorgio Kastriota Skanderbeg.”
🏫🤝A suggellare il momento, la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Immacolata Lamanna, ha rivolto un caloroso saluto al Presidente Begaj, consegnandogli tre doni simbolici: un dizionario italiano-arbëreshë curato dal Prof. Altimari, un saggio della docente Lia Glave sulla lingua arbëreshe e sul percorso linguistico-didattico degli alunni, e una targa commemorativa raffigurante le bandiere italiana e albanese intrecciate sopra il profilo di Ururi, avvolto da un arcobaleno, simbolo di unione e identità condivisa. La serata ha visto anche le esibizioni di alcuni protagonisti della tradizione e della cultura locale. Il gruppo storico “Îllazet të Rëgjenda” (Stelle d’Argento) ha emozionato il pubblico con i tradizionali canti albanesi, che da generazioni risuonano a Ururi. Il coro parrocchiale “Don Ottavio Pellegrino” ha invece presentato l’inno “Kriqja Rurit”, che richiama la venuta di Skanderbeg dall’Albania alle coste molisane e celebra la storica corsa dei carri. A chiudere, l’associazione teatrale “Impertinenti all’improvviso”, insieme all’Istituto “John Dewey”, ha portato in scena il secondo atto di “Ngjala ç na ndërcovi”, una rivisitazione in lingua arbëreshë di "Natale in casa Cupiello" del celebre Eduardo De Filippo, magistralmente interpretata dagli alunni della scuola secondaria.
Prima di ripartire, Bajram Begaj ha voluto ringraziare personalmente la
comunità di Ururi, salutando i bambini e i ragazzi dell’ I.C. “John Dewey”,
protagonisti di una giornata che ha unito due popoli in un solo cuore.
La visita del Presidente Begaj rimarrà per
sempre come un segno di fratellanza, memoria e orgoglio. Ururi ha saputo
raccontarsi con la lingua della sua storia e con la voce dei suoi giovani,
mostrando come le radici arbëreshë continuino a fiorire nel presente,
illuminate dal sorriso di chi crede nel valore dell’identità e dell’amicizia
tra i popoli.
“Una giornata che Ururi non dimenticherà: la
storia, la scuola e la comunità si sono unite in un unico grande abbraccio.”
Commenti
Posta un commento