3 Dicembre – Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: la nostra scuola celebra l’inclusione
3 Dicembre – Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: la nostra scuola celebra l’inclusione
Un grazie sincero a tutti i docenti per l’impegno quotidiano nel costruire una scuola capace di accogliere, ascoltare e valorizzare ogni studente!
Un evento speciale per riflettere insieme
A seguire, ha portato il suo saluto l’assessore alla cultura del Comune di Portocannone, l’avvocato Valentina Flocco, che con costanza e determinazione porta avanti il suo incarico, sottolineando l’importanza di una collaborazione continua tra scuola e territorio per costruire una comunità più attenta e consapevole.
Il suo intervento ha stimolato un confronto autentico sulle parole giudizio e pregiudizio, invitando tutti a riconoscere quanto queste possano influenzare le relazioni quotidiane e quanto sia importante coltivare uno sguardo consapevole, rispettoso e libero da stereotipi.
A seguire, l’intervento della maestra Adele Di Tillo ha posto l’attenzione sul tema dell’intelligenza emotiva, elemento fondamentale per andare davvero oltre l’abilismo.
La docente ha spiegato come l’intelligenza emotiva sia la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, ma anche di percepire e rispettare quelle degli altri. Non si tratta di una competenza accessoria, ma di una risorsa essenziale per costruire relazioni autentiche, per collaborare e per favorire un clima di classe sereno, aperto e accogliente. Attraverso esempi concreti e riflessioni condivise, la maestra Adele ha ribadito la necessità di riportare al centro la persona, con le sue storie, i suoi bisogni, le sue fragilità e le sue potenzialità. È solo riconoscendo la complessità e la ricchezza dell’essere umano, e non limitandosi alle sue abilità o difficoltà, che possiamo oltrepassare l’abilismo, ovvero quella visione che mette al primo posto ciò che una persona “sa fare” invece di valorizzare ciò che essa è. Il suo intervento ha offerto ai partecipanti uno spunto prezioso: educare all’intelligenza emotiva significa creare le condizioni perché ciascuno possa sentirsi accolto, compreso e rispettato, promuovendo una cultura dell’inclusione che parte dal sentire, dal riconoscimento reciproco e dalla cura.
A seguire, è intervenuta la psicologa Benedetta Esposto, che con una serie di esempi pratici e coinvolgendo attivamente gli alunni presenti, ha approfondito il tema dell’attenzione come gesto etico.
La psicologa ha spiegato come “avere nello sguardo l’altro” significhi, in realtà, averne cura: prestare attenzione a chi ci sta di fronte non è un semplice atto di osservazione, ma un modo concreto di riconoscere la presenza, il valore e i bisogni dell’altro. Attraverso attività brevi e dinamiche, la dott.ssa Esposto ha mostrato come l’attenzione reciproca possa diventare il primo passo per costruire relazioni più empatiche e inclusive. Il suo intervento si è concluso con la visione del significativo video (clicca per vederlo →) Due piedi sinistri un breve film che invita a riflettere sul potere degli sguardi, dei giudizi e delle aspettative, aiutando i presenti a comprendere quanto sia importante superare stereotipi e pregiudizi per lasciare spazio all’incontro vero.
La Funzione Strumentale per l’Inclusione, prof.ssa Lia Glave, ha invece condiviso con i presenti la storia toccante di Laura, una giovane affetta da SMA che ha affrontato con coraggio e determinazione sfide quotidiane spesso invisibili agli occhi degli altri. Nonostante le difficoltà, Laura ha continuato a lottare per vivere una vita il più possibile simile a quella dei suoi coetanei, coltivando sogni e obiettivi senza mai arrendersi. Il suo impegno l’ha portata persino a laurearsi, diventando un esempio straordinario di forza, resilienza e dignità. Attraverso il suo racconto, la prof.ssa Glave ha mostrato come Laura sia riuscita ad andare oltre l’abilismo, superando barriere fisiche, sociali e culturali grazie alla propria tenacia e al supporto di chi ha creduto in lei. Una testimonianza potente, capace di ricordare a tutti che il valore di una persona non risiede nelle sue abilità, ma nella sua unicità e nella sua capacità di affrontare il mondo con coraggio e autenticità.
Nei ringraziamenti finali è intervenuta la prof.ssa Maria Renzi, che quest’anno ha partecipato a un’esperienza Erasmus in Repubblica Ceca, a Praga. Qui ha potuto osservare da vicino una realtà scolastica molto diversa dalla nostra: in alcune scuole esistono ancora classi differenziate, una pratica che in Italia è stata abolita negli anni ’70 grazie a un importante percorso culturale e pedagogico verso l’inclusione. La docente ha raccontato di essere rimasta profondamente colpita, e anche scossa, nel vedere come la separazione degli alunni in percorsi distinti limiti la possibilità di convivere con le differenze e crescere insieme. Il suo intervento ha evidenziato, ancora una volta, quanto il modello inclusivo italiano rappresenti un valore prezioso da difendere e rinnovare quotidianamente, ricordando a tutti che la diversità è una risorsa da condividere, non un criterio di divisione.
A concludere l’incontro è intervenuta una mamma di due ragazzi con disabilità, che ha condiviso una riflessione personale sincera e significativa. Ha raccontato che, nonostante l’esperienza quotidiana accanto ai suoi figli, anche lei talvolta si è accorta di non riuscire ad andare oltre alcune forme di abilismo, segno di quanto questi meccanismi siano radicati nella nostra cultura. Con grande lucidità ha invitato tutti a provare a guardare oltre, a mettere in discussione le proprie abitudini e i propri automatismi, per costruire uno sguardo più aperto e rispettoso verso ogni persona. Le sue parole hanno offerto un contributo prezioso, ricordando che l’inclusione è un percorso che coinvolge tutti e che richiede impegno, consapevolezza e disponibilità al cambiamento.








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