🌟I segni di Natale: l'incontro con il Mons. Boccardi tra valori e tradizioni🎄

🔔 «Oggi sarà una giornata da cui usciremo davvero arricchiti»: queste le parole utilizzate dalla Dirigente scolastica Immacolata Lamanna per aprire l’incontro con Mons. Leo Boccardi, giunto nel nostro Istituto per presentare il suo libro I segni di Natale e infondere a tutti i nostri alunni il vero significato di una festività importante e profondamente legata ai valori e alle tradizioni che ci accomunano e ci accompagnano. Spesso, infatti, accade che gli adulti e, di conseguenza, anche i più piccoli perdano il vero senso del Natale ed è per questo che emerge un forte bisogno di riscoperta. E chi meglio di Mons. Boccardi può accompagnare questa riscoperta? Religioso e studioso che oggi porta ai giovani alunni i suoi studi, i suoi viaggi, la sua ampia visione della vita, data da un dialogo incessante con Dio e con il mondo. Tutto questo è racchiuso nel suo libro.

Dopo la presentazione della Dirigente, prende la parola il Monsignore e inizia il suo dialogo con i giovani alunni attraverso un brainstorming basato su una domanda semplice, ma chiave dell’intero evento: "A cosa vi fa pensare il Natale?". Molti i ragazzi che intervengono: felicità, famiglia, regali, amore, festa, pace. Il Monsignore vuole partire dal semplice per arrivare al particolare e introduce la semiotica, una scienza che ci dice come interpretare e cosa significano i segni. Dice che siamo circondati da segni, ma spesso non ne conosciamo più il significato. Se vogliamo capire il Natale, dobbiamo saper leggere i segni che lo rappresentano. 

Inizia così a trattare del primo segno, quello relativo alla Nascita di Gesù👶, contenuto nella stessa parola “Natale”, che significa giorno di nascita, giorno di luce e di bellezza. Mons. Boccardi prosegue, poi, parlando di un altro simbolo importante, qual è l’albero di Natale 🎄, raccontandone le origini. Racconta della sua nascita avvenuta nei paesi freddi del Nord Europa, dove durante l’inverno gli alberi perdono le foglie e restano spogli. Furono proprio le persone di quei territori che, prese dalla malinconia degli alberi in fiore, decisero di rifiorire quei rami aggiungendo decorazioni. Il periodo riguarda gli anni tra il 1500 e il 1600; da qui, pian piano nasce l’idea di portare questi alberi nelle case🏠 e illuminarli prima con candele🕯️ e poi, dopo l’invenzione della lampadina, con le luci. Questa tradizione, inizialmente germanica, passa negli Stati Uniti e arriva infine anche in Italia. Guardando un albero decorato e illuminato, dice Boccardi, la prima cosa che colpisce è la luce che vince le tenebre✨. L’albero rappresenta proprio questo: la luce che Gesù porta nel mondo. In seguito Bonifacio VII decise di decorare gli abeti sempreverdi, che non appassiscono durante l’inverno. L’abete ha una forma geometrica che richiama il triangolo, simbolo della Santissima Trinità✝️: Padre, Figlio e Spirito Santo; anche l’albero, quindi, è un segno scelto per trasmettere un messaggio. 

Un altro segno importantissimo del Natale è il presepe. Il primo a costruirlo fu il patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, dando origine a una tradizione che si protrae dal 1300. L’idea nacque dopo il suo viaggio in Palestina, dove visitò i luoghi della vita di Gesù: Gerusalemme, Betlemme, Nazareth. San Francesco volle riportare questa esperienza in un’epoca in cui non esistevano i media, rappresentandola a Gubbio. Il presepe fu così la prima rappresentazione visiva e viva della Nascita di Gesù. Inizialmente era composto solo dalla Sacra Famiglia e da alcuni pastori; in seguito si aggiunsero altri personaggi, come i Re Magi, e cominciò così a diffondersi in tutti i luoghi di ritrovo della gente. Il presepe più bello del mondo, però, è quello di stirpe napoletana, sviluppato nel Settecento, quando Carlo di Borbone decise di arricchirlo con tutti i mestieri. In questo modo divenne la rappresentazione dell’intera società napoletana e, allo stesso tempo, un messaggio profondamente teologico: Gesù può entrare in tutte le case

Un altro segno fondamentale del Natale è la musica 🎶. Il canto Tu scendi dalle stelle, scritto da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, segna una svolta importante. Prima di lui, infatti, la musica religiosa era ascoltata quasi esclusivamente nelle chiese, attraverso i canti gregoriani. Sant’Alfonso, durante il periodo natalizio, percorreva i tratturi d’Abruzzo per evangelizzare i pastori che trascorrevano il Natale lontano da casa. Per parlare loro di questa festività scrisse questo canto, che deriva da un brano ancora più antico della tradizione napoletana: Quando nascette Ninno. A questo punto dell’incontro, gli alunni di quarta primaria, accompagnati dalle loro maestre e dal tamburello 🥁, intonano il canto sul palco con gioia e spirito di condivisione.

Dopo l’esibizione e i doverosi complimenti ai bambini, Mons. Boccardi sottolinea che tutte le arti si sono prestate a dare senso e significato al Natale e che esistono tanti modi per comprenderlo.

Un altro segno importante è il regalo 🎁. Anche il dono ha, infatti, origini antiche: nell’Impero Romano, i Sanniti e i Frentani, durante il periodo invernale, donavano le strenne (dal nome della dea Strenna, dea della generosità), come olio, grano e uva, ai lavoratori, per condividere e ringraziare. C’erano poi i Saturnali, feste durante le quali ci si scambiava doni come olio e vino. Da qui nasce la cultura del dono che, come spiega Mons. Boccardi, è fondamentale: il più grande dono che Dio ha fatto all’uomo è Gesù, ha condiviso se stesso. Passa poi all’attualità, parlando del dibattito che in alcune città e scuole vorrebbe vietare il presepe o i simboli del Natale per rispetto delle altre religioni, ma ricorda che il presepe non offende nessuno. Le religioni monoteiste condividono il rispetto per Dio creatore e, ad esempio, molte pagine del Corano riprendono episodi del Vangelo. Infine, Mons. Boccardi ricorda la sua infanzia e la tradizione della lettera di Natale ✉️, invitando gli alunni a scriverla non per chiedere regali, ma per esprimere l’affetto e il bene verso i propri cari. 

Conclude donando il suo libro 📘 a tutti i ragazzi, affinché possano ricordare sempre i segni del Natale, il suo vero significato e quei valori profondi che devono accompagnarli ogni giorno nella loro vita.



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