13 novembre - Maratona della Lettura #ioleggoperché I.C. “John Dewey” Plesso di Portocannone

Una scuola che legge


la Maratona della Lettura del plesso di Portocannone

In occasione dell’iniziativa nazionale #ioleggoperché, il plesso di Portocannone dell’Istituto Comprensivo John Dewey ha dato vita a una coinvolgente Maratona della Lettura, pensata per avvicinare bambini e ragazzi al piacere dei libri sin dalle prime classi.

Docenti della scuola primaria e della secondaria di primo grado hanno lavorato fianco a fianco, progettando attività comuni che favorissero un vero raccordo tra i due ordini di scuola. Da anni ogni classe porta avanti un proprio percorso di lettura, stabilito all’inizio dell’anno scolastico. Una scelta consapevole, perché la lettura non è solo un gesto culturale, ma un’esperienza che rafforza la concentrazione, arricchisce il linguaggio e nutre la crescita personale.

Leggere per crescere: un viaggio tra storie, emozioni e pensieri

Il nostro progetto di lettura è iniziato con “L’arte della Pace” di Daniele Aristarco, un testo scelto come filo conduttore per tutte le classi della scuola secondaria di primo grado. L’autore, noto per la sua capacità di parlare ai ragazzi con immediatezza e profondità, invita a riflettere sul significato autentico della parola “pace”, andando oltre la semplice assenza di conflitti.


Attraverso un linguaggio chiaro e fortemente evocativo, Aristarco guida gli studenti a interrogarsi su valori come il dialogo, il rispetto e la responsabilità individuale. Il suo messaggio è potente: la pace non è un traguardo astratto, ma un impegno quotidiano fatto di gesti concreti, scelte consapevoli e capacità di mettersi nei panni dell’altro.

Le classi hanno accolto il testo come un primo passo comune, un vero punto di partenza per costruire un percorso di lettura condiviso. “L’arte della Pace” ha stimolato conversazioni, domande, momenti di confronto: un libro che non si limita a essere letto, ma che invita a essere vissuto. Attraverso le sue pagine gli studenti hanno scoperto che la pace è un’arte che si impara, si coltiva, si costruisce insieme.

È proprio da questo dialogo collettivo che ha preso forma il nostro viaggio: un cammino fatto di parole, riflessioni e piccole scelte gentili, capaci di trasformare la lettura in un’esperienza emotiva e formativa.

Da lì abbiamo camminato insieme, scoprendo che leggere non è soltanto un’attività da svolgere a scuola, ma un sentiero che si percorre in compagnia, passo dopo passo.

Il viaggio è continuato con i più piccoli: gli alunni della classe seconda primaria hanno scelto la delicatezza della storia “Il pinguino che voleva diventare grande”. Come ha ricordato l’insegnante: “La lettura è dialogo, una buona abitudine per tutta la vita, perché sviluppa competenze di cittadinanza e una ricca dimensione interiore.”

Un momento particolarmente emozionante è stato l’incontro con la scrittrice Anna Tosone, autrice del libro “Coro”. Con la sua voce e i suoni della natura ha saputo incantare le classi quarte della primaria e gli studenti della secondaria, mostrando che leggere significa anche sognare, dare forma ai desideri e credere che, con passione e speranza, possano diventare realtà.

La classe quinta primaria ha poi deciso di confrontarsi con un grande classico, “L’Odissea”, scegliendo il fascino dei viaggi e delle avventure. Come Ulisse, anche loro hanno scoperto che ogni storia ci mette alla prova e ci aiuta a comprendere meglio il mondo e noi stessi.

Da queste esperienze è nata l’idea di concludere il percorso con un evento speciale: la Maratona della Lettura #ioleggoperché, organizzata proprio nel giorno dedicato alla Giornata Mondiale della Gentilezza. Un modo per ricordare che ognuno di noi può essere portatore di gesti gentili e che leggere — ovunque, in qualunque momento — è già un atto di bellezza e condivisione.


Durante la maratona si sono alternati nelle diverse classi insegnanti, la dirigente scolastica, genitori, collaboratori scolastici e un genitore-insegnante del plesso. Ognuno ha donato un brano, una voce, un messaggio: parole capaci di ispirare piccoli e grandi, invitando a coltivare rispetto, ascolto e gentilezza nella quotidianità.

Una scuola che legge è una scuola che cresce. 

E anche quest’anno, insieme, abbiamo scritto un nuovo capitolo

 del nostro viaggio.


Classe 1^A La sirenetta di Michelangelo Rossato

Michelangelo Rossato offre una rilettura intensa e raffinata della classica fiaba di Hans Christian Andersen, trasformandola in un viaggio visivo ed emotivo di grande potenza poetica. Le sue illustrazioni, caratterizzate da contrasti cromatici che evocano il movimento del mare, danno vita a un mondo sommerso carico di simboli. La Sirenetta appare fragile e allo stesso tempo determinata, avvolta in una dimensione sospesa tra il desiderio di scoperta e il dolore per ciò che dovrà lasciare. Rossato sceglie di valorizzare il tema dell'identità: la protagonista non è semplicemente una creatura fantastica, ma un’anima curiosa e coraggiosa che cerca il proprio posto nel mondo. Le tavole, poetiche e struggenti, accompagnano il lettore passo dopo passo, rendendo percepibile la forza del sacrificio, la complessità dell’amore e il valore della libertà interiore. Un albo che invita a dialogare con le emozioni più profonde e a leggere la fiaba come un rito di passaggio verso la crescita.


Classe 2^A Il cuore di Giovanna D'Arco di Michelangelo Rossato

In questo albo, Rossato affronta una figura storica complessa e luminosa: Giovanna d’Arco. Lo fa con un linguaggio iconografico capace di unire potenza epica e delicatezza narrativa. Le illustrazioni, ricche di dettagli simbolici, non si limitano a rappresentare gli avvenimenti, ma invitano il lettore a entrare nell’immaginario spirituale di una ragazza che seppe ascoltare la propria voce interiore contro ogni previsione. La palette cromatica – spesso attraversata da bagliori dorati – riflette il contrasto tra la fragilità dell’adolescente e la forza della sua missione. La giovane Giovanna emerge come un esempio di determinazione, fede e consapevolezza, capace di guidare un popolo intero pur restando profondamente umana. Rossato restituisce al personaggio la sua dimensione più autentica: non un’eroina distante, ma una ragazza che ha saputo trasformare la paura in coraggio e il dubbio in visione. L’albo diventa così un ponte tra storia e contemporaneità, un invito a interrogarsi sul significato della vocazione, della responsabilità e della libertà.


Classe 3^A La favola di Amore e Psiche di Michelangelo Rossato

Tratto da uno dei miti più celebri dell’antichità classica, l’albo Amore e Psiche rappresenta uno dei lavori più lirici e maturi di Rossato. Le illustrazioni sono un intreccio armonioso di luce, movimento e simbolismo, quasi a ricordare affreschi antichi rivisitati in chiave moderna. La storia, incentrata sul legame tra Eros e Psiche, è proposta come un viaggio iniziatico: un percorso attraverso prove, cadute, intuizioni e rinascite. Rossato non si limita a raccontare il mito, ma lo trasforma in una meditazione sulla fiducia, sull’accoglienza dell’altro e sulla scoperta della propria interiorità. La figura di Psiche, dalla delicatezza statuaria, incarna la ricerca della verità attraverso il dubbio e la resilienza; Amore, avvolto da un’aura di luce, rappresenta la dimensione più profonda del sentire. Ogni tavola è un dialogo silenzioso tra forme e significati, una danza visiva che amplifica la potenza narrativa del mito.


                                                      

Questa esperienza ci ha ricordato con forza che la lettura unisce, avvicina le persone e costruisce legami autentici. Ogni classe ha portato la propria storia, la propria voce e il proprio stile, ma tutte insieme hanno formato un unico, armonioso coro, capace di risuonare in tutta la scuola.

Un ringraziamento speciale va ai nostri lettori: insegnanti, genitori, personale scolastico e tutti coloro che hanno dedicato un momento del proprio tempo per condividere un brano. Grazie alla loro sensibilità e disponibilità, le parole si sono trasformate in emozioni vive, capaci di toccare il cuore dei bambini e dei ragazzi, e di restare con loro.

Abbiamo riscoperto che leggere è, prima di tutto, un gesto d’amore: un dono che accende sorrisi, costruisce ponti e ci fa sentire parte di una comunità più grande, quella della nostra scuola, dove ogni voce ha un posto e ogni storia trova ascolto.

Questa maratona è stata anche un bellissimo esempio di peer education: chi ha più esperienza guida, sostiene e incoraggia chi sta muovendo i primi passi, e insieme si cresce, si impara, ci si emoziona.
Una comunità che legge è una comunità che non smette mai di cercare, sperare… e soprattutto sognare.



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