☺ FELIX, sette passi per la felicità: gli studenti incontrano Sergio Marchetta ☺

La scuola oggi può educare alla felicità? L’Istituto John Dewey ci crede fortemente, infatti il 27 aprile i ragazzi delle classi seconde della Scuola Secondaria di I grado di San Martino in Pensilis hanno incontrato lo scrittore Sergio Marchetta che ha presentato il suo progetto “Felix, sette passi per la felicità”, un incontro di condivisione sul tema della felicità, declinata in tutte le sue sfaccettature, attraverso un percorso ideale fatto di racconti, aneddoti, poesie e canzoni; perché una delle chiavi per educare alla felicità è proprio quella di incontrare adulti felici, cioè modelli positivi nella loro esperienza, affinché anche i ragazzi desiderino diventare a loro volta adulti felici. 

Sergio Marchetta l’adolescente quarantenne capace di intendere e di volare, come lui ama definirsi, rappresenta tutto questo, infatti è riuscito a emozionare, stimolare e coinvolgere gli studenti su un tema semplice, quanto importante come quello della felicità. Tutto parte dall’avere dei desideri, in quanto questa è l’unica cosa che ci può rendere davvero felici – La felicità è come una persona che cammina su due gambe: il desiderio e il coraggio- con queste parole Marchetta ha esordito e invitato i ragazzi ad avere desideri, coltivare sogni e ad avere il coraggio di realizzarli. Attraverso delle immagini e dei racconti, i ragazzi sono stati invitati a trovare le sette parole chiave, i sette passi che portano alla felicità: ATTENZIONE, UMILTÀ, LENTEZZA, CORAGGIO, CURIOSITÀ, TALENTO e CREAZIONE. 

La felicità infatti non è un’isola che non c’è ma un arcipelago, che va costruita piano piano e condivisa con gli altri perché non si può essere felici da soli. Gli studenti infine, sono stati coinvolti attivamente attraverso la messa in scena di piccole storie e la lettura di testi, pensieri e poesie, scritti precedentemente in classe, sul loro concetto di felicità. Di sicuro una mattinata ricca di emozioni e di sentimenti positivi, che rientrano anche nello studio dell’Educazione Civica in quanto la felicità, come ribadito dallo stesso Marchetta, è una forma di correttezza e non può esistere un’educazione alla felicità senza l’educazione della persona. Il cammino è proprio questo: permettere ai ragazzi di appropriarsi di sé, della propria identità, perché possano vivere una vita felice e distribuire i frutti della loro felicità, proprio come un “Albero Felix”. La scuola in questo può fare molto infatti oltre a trasmettere contenuti disciplinari, deve saper anche toccare il cuore dei giovani, perché senza amore non c’è né pedagogia né didattica.

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