💚📃La cartiera di Foggia e il Museo della carta di Amalfi: esperienze di storia, maestria e sostenibilità per gli alunni del Dewey
Un percorso diretto, una sperimentazione pratica:
queste le caratteristiche che hanno accompagnato le visite degli alunni del
nostro Istituto presso la Cartiera di Foggia e il Museo della Carta di Amalfi.
Un percorso che può definirsi didattico ed esperienziale, in
quanto ha consentito ai ragazzi di osservare da vicino tecniche e procedure di
produzione di un prodotto usato quotidianamente, nonché di apprendere le
pratiche e l’operatività dello stabilimento, che aderiscono pienamente al modello di ecosostenibilità
ed economia circolare. I percorsi, appartenenti al progetto “Nulla si crea, nulla
si distrugge, tutto si trasforma”, si inseriscono e collimano con alcuni degli
obiettivi dell’Agenda 2030 che intervengono proprio a riguardo della
progettazione del prodotto cartario, evidenziando nello specifico la sua finalità, ovvero garantire le migliori performance di sostenibilità e compatibilità rispettando
e proteggendo l’ambiente. Proprio su questo filone si inseriscono gli
elementi e i principi fondamentali dei percorsi effettuati, che vedono l’unione
e la commistione di storia, arte ed ecosostenibilità, prerogativa nel mondo
odierno e volano di buone pratiche da insegnare e tramandare alle nuove
generazioni.
![]() |
Museo della Carta di Amalfi Illustrazione storica |
![]() |
Vista dello stabilimento nei primi anni della nascita Foto ufficiale tratta dal sito della Cartiera di Foggia |
LA VISITA ALLA CARTIERA DI FOGGIA :
TRA TRADIZIONE, STORIA E INNOVAZIONE
Il giorno 11 maggio, giovedì, una rappresentanza di 30
alunni delle classi prime del nostro Istituto – Plessi di Portocannone, San
Martino in Pensilis e Ururi - ha effettuato la visita presso lo stabilimento
cartario di Foggia, appartenente all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
La Cartiera di Foggia ha origini antiche e si configura come eccellenza della
città e, più ampliamente, dell’intera regione pugliese. Infatti l’Istituto Poligrafico si caratterizza per due motivi fondamentali, in quanto prima vera
industria del capoluogo e prima vera opportunità occupazionale per le donne
(soprattutto durante la Seconda Guerra mondiale).
Con il Decreto legislativo del 6 luglio 1936 l’opera si mise
in moto con gli edifici di produzione elettrolitica dei reagenti con differenti
finalità, quali: il funzionamento produttivo delle centrali elettrica e
termica; il taglio e la pulizia della paglia; il trattamento chimico del
vegetale; l’epurazione, l’imbiancamento, il lavaggio e l' addensamento della cellulosa;
la preparazione degli impasti, la fabbricazione e gli allestimenti della carta.
A rivelare efficacia e funzionalità sono anche le officine di manutenzione, con
un ciclo costante e attento, nonché la presenza di magazzini, spogliatoi,
uffici, laboratori, infermerie, mense e due pozzi. Nel giugno del 1943 lo
stabilimento venne bombardato e subì terribili danni a livello produttivo, in
quanto la realizzazione del prodotto cartaceo si aggirava giornalmente sui 750q. I nostri alunni, superati i rigorosissimi controlli
all’ingresso da parte delle Forze dell’ordine, sono stati subito accolti e
presi in consegna dagli esperti della Cartiera, iniziando così la loro
esperienza didattica. Il Responsabile Area Carta, Amedeo Trimo, con estrema
professionalità e generosità, ha fornito cenni storici e notizie tecniche, con la presenza di una sala appositamente predisposta e a noi dedicata, che ha permesso di prendere appunti e formulare domande.
Ha seguito, quindi, la visita agli impianti di produzione,
che prevedono diverse fasi e cominciano il loro ciclo con le operazioni connesse
allo spappolamento della cellulosa fino alla produzione vera e propria della
carta filigranata. Lo stabilimento è, inoltre, accreditato dalla BCE proprio
per la produzione di carte filigranate di alto livello, con elementi olografici
di sicurezza e anticontraffazione.
IL MUSEO DELLA CARTA DI AMALFI:
UNA SPERIMENTAZIONE PRATICA
PER GLI ALUNNI DEL DEWEY
Il giorno 21 maggio 2023, in occasione del viaggio d’istruzione effettuato dalle classi seconde dei tre Plessi del nostro Istituto, gli alunni hanno svolto un percorso di formazione significativo e di stampo immersivo presso il Museo della Carta di Amalfi.
Un’esperienza che li ha visti impegnati direttamente nelle fasi di lavorazione
del prodotto, in quanto hanno avuto la possibilità di realizzare con le loro
mani, utilizzando “moduli” risalenti al 1600 e altri attrezzi d’epoca, la
famosa “Carta Bambagina” di Amalfi. La storicità delle Cartiere di Amalfi è da
collocarsi nel XIII secolo, quando furono introdotte nel territorio perché
favorevole grazie alla presenza abbondante di acqua nella Valle del Mulini,
nonché alla fiorente attività commerciale che garantiva un agevole accesso al
reperimento del tessuto. L’attività della Cartiera, inoltre, continuò anche dopo
il declino di Amalfi, rivelandosi come attività essenziale per l’intera
regione.
I cenci di lino, cotone e canapa venivano disposti in “tine” di pietre
per poi ridurli in poltiglia con l’aiuto di magli di legno chiodati.
Le fibre venivano, quindi, prese con il “modulo”, ovvero una cornice di legno che disponeva al suo centro di fili di ottone e rame intrecciati e nella cui trama si trovava la filigrana identificante la cartiera di appartenenza.
Dal XVIII
secolo i magli di legno lasciarono il posto ad una macchina olandese che era
capace di produrre una poltiglia più fine, che meglio si addiceva alla resa
finale del prodotto. Il museo è stato ricavato proprio all’interno dell’ex
cartiera del Cavaliere Nicola Milano e, con le sue specificità e la sua ricca
storia, ha rappresentato un proficuo punto di incontro tra storia e
innovazione, rivelandosi parte di un’esperienza di apprendimento diretta e
pratica, che ha visto la fusione di elementi teorici e operativi utili ad una
sperimentazione e che tanto ha
entusiasmato insegnanti e alunni.
Commenti
Posta un commento