🌠UN’ESPERIENZA STELLARE: GLI ALUNNI DEL "J. DEWEY" ALLA SCOPERTA DELL’UNIVERSO💫

🌟Gli alunni delle classi Terze del nostro Istituto, grazie ad una sapiente e ricca progettazione elaborata dai Docenti delle discipline scientifiche, quali la Prof.ssa Milena Saracino, la Prof.ssa Tina Milone e la Prof.ssa Marina D’Incecco, nonché alle possibilità offerte dai percorsi di tutoraggio all’orientamento per le discipline STEM (così come previsto dal DM n. 65), hanno svolto un interessante itinerario astronomico che si è modulato in incontri formativi ed esperienze immersive. Il percorso, accompagnato, altresì, dai docenti Tutor di progetto, quali il Prof. Adolfo Mancini, il Prof. Luca Di Fabio e la Prof.ssa Giuliana Muccino, ha preso avvio dal lavoro che gli stessi insegnanti hanno effettuato nelle classi coinvolte e ha reso gli alunni partecipi e operativi nel richiamare conoscenze pregresse ed acquisirne di nuove, conducendoli a costruire cultura anche nel campo delle scienze. Questo significativo inizio ha dato loro la possibilità di osservare, scoprire e vivere appieno il mondo della ricerca, non senza il prezioso contributo di esperti del settore.🌟

A tal proposito, realmente incisivi sono stati gli interventi tenuti dal Dottor Nicola Menadeo, PhD formatosi presso la Scuola Superiore Meridionale e attualmente ricercatore presso il Max Planck Institute for Gravitational Physics situato a Postdam, in Germania.

Le sue preziose lezioni, che hanno avvicinato gli alunni ad interessanti temi appartenenti al campo astronomico e della fisica quantistica, hanno avuto come fulcro tematico l’universo, visto nelle sue caratteristiche peculiari che raccolgono le antiche e moderne suggestioni provenienti da studi autorevoli e scientificamente validati. Onde gravitazionali, scoperte rivoluzionarie, strumentazioni avanzate, esponenti e ricercatori di rilievo, studi su elettromagnetismo e gravità sono solo alcuni dei temi affrontati, che hanno aperto le porte alla comprensione del metodo di ricerca e dello spirito di osservazione, fondato sulla pazienza e la perseveranza, elementi fondamentali che trovano espressione nella capacità di comunicazione e manifestazione. Il Dottor Menadeo, esperto giovanissimo, ha saputo coinvolgere i giovani alunni, conducendoli e accompagnandoli alla scoperta del suo mondo, in una brillante disamina sulle teorie ed i significati che gettano le basi per i più importanti studi sulle tematiche scientifiche e fanno da ponte tra ciò che i ragazzi apprendono quotidianamente in linea teorica e ciò che accade in un settore in continua evoluzione, qual è quello della ricerca. Una disamina che ha stimolato numerosi interrogativi, sorti grazie alla chiarezza dell’Esperto che ha trattato delle sue esperienze e dei suoi studi in un’ottica pratica e interdisciplinare, favorendo la costruzione di una rilevante visione d’insieme. Inoltre, l’uso di materiali digitali ricchi di animazioni grafiche gli ha concesso di spiegare le basi e il significato della Fisica Quantistica, con l’analisi di concetti emergenti legati alla fisica classica, alla relatività e alla filosofia, non senza volgere lo sguardo al futuro, strettamente connesso alla ricerca e che della stessa è portavoce. Un mondo interessante che ha reso gli alunni esploratori del cosmo, portandoli alla comprensione della differenza tra teoria e sperimentazione con simpatici e significativi esempi tratti dai personaggi della famosissima serie “The Big Beng Theory”. 

   

La conoscenza dei fenomeni luminosi ha, altresì, fatto emergere diverse ipotesi sulla loro composizione, con l’esposizione dei pensieri di importanti studiosi che nel corso dei secoli hanno dato il loro contributo (come Democrito, Euclide, Newton). I ragazzi hanno preso parte attiva agli argomenti, schierandosi a favore dell’una o dell’altra tesi esposta, ascoltando e apprendendo in tal senso quelle che hanno fornito maggiori contributi al mondo della ricerca, perché verificate e validate scientificamente. Concetti non sempre accessibili, soprattutto per giovani e “non addetti ai lavori”, che sono tuttavia stati resi semplici e stimolanti con presentazioni e spiegazioni che hanno consentito di assorbire anche la passione e la dedizione del ricercatore verso un mondo in continuo cambiamento, che mostra la sua sete di conoscenza e muove verso nuove verità, gettando le basi per il futuro. 

        

I ragazzi hanno, poi, avuto la possibilità di utilizzare il telescopio in dotazione dell’Istituto scolastico, nel cui uso ha fatto da supervisore il Prof. Adolfo Mancini, artefice anche di un supporto pratico realizzato con la stampa 3D (sempre appartenente alla strumentazione scolastica) che ha fatto da sostegno alla action cam (GoPro) in modo da consentire a tutti l’esplorazione stellare, in un’ottica sicuramente inclusiva. Gli alunni hanno, così, sperimentato da vicino e visto con i loro occhi le conoscenze apprese teoricamente, osservando stelle, pianeti e costellazioni. Inoltre, tramite il modello BYOD (Bring Your Own Device) hanno potuto scoprire, con i loro smartphone e mediante preventiva istallazione dell’app SkyLine, le bellezze del nostro cielo e i suoi meravigliosi corpi celesti; questo ha sicuramente aggiunto un tocco in più all’intera esperienza, rendendola indimenticabile.



















Ultima tappa di questo percorso è stata, infine, rappresentata dalla visita al Planetario presso l’I.I.S. “Boccardi” di Termoli, che ha previsto la frequenza di interessanti laboratori formativi per i ragazzi, pienamente rientranti negli intenti e nelle finalità del percorso astronomico. 
A tal proposito, la prima tappa dell’itinerario di formazione e conoscenza è stata rappresentata dalla visita al Planetario, luogo immersivo che, attraverso l’uso di proiettori e del digitale, ha condotto i ragazzi ad esplorare la volta celeste e le infinite caratteristiche che la rendono suggestiva. Grazie alla magistrale guida e alle spiegazioni del Primo Ufficiale di Marina e Prof. Francesco Tangro, i ragazzi hanno esplorato l’universo, a partire dalle nozioni di base incentrate sui quattro cardini dell’orientamento. L’esposizione del Prof. si è, infatti, inizialmente incentrata sulla spiegazione e la visione reale della griglia usata dai naviganti per orientarsi, per poi proseguire con l’enunciazione delle modalità di misurazione relative all’altezza di una stella a partire dall’Equatore celeste e considerandone la declinazione e la deviazione perché, come affermato dallo stesso Comandante, “le stelle si muovono, non sono punti fissi”. Si è, poi, passati ad analizzare le motivazioni alla base del movimento di tutti i corpi nel sistema solare che, inevitabilmente, ha condotto all’enunciazione e al riferimento imprescindibile alle Leggi di Keplero. In seguito, il Comandante, che ha usufruito dell’App Stellarium, ha nascosto la griglia di orientamento chiedendo ai ragazzi di indicare la ⭐Stella Polare; gli alunni, memori delle recenti lezioni a riguardo e degli argomenti studiati nel corso delle lezioni di scienze, hanno indicato la 💫Costellazione dell’Orsa minore o “Piccolo carro”, la cui l’estremità e il cui timone presenta proprio la stella principale per l’orientamento (nello specifico, inoltre, l’Orsa minore viene chiamata dai naviganti “Pendolino”). 


L’attenzione degli alunni si è, poi, spostata su uno dei metodi maggiormente utilizzati per individuare la Stella Polare, con l’osservazione di due stelle appartenenti alla costellazione dell’Orsa Maggiore, quali ✰Dubhe e Merak✰, la cui distanza - moltiplicata per 5 volte – ne consente l’individuazione in assenza di griglie e punti di orientamento manifesti. Quanto alle costellazioni, cui i greci hanno dato un nome proveniente dalla mitologia classica, si è trattato della storia di Cassiopea, una regina bellissima, talmente arrogante e vanitosa che ha osato sfidare Venere e, per questo, punita da Poseidone, dio del Mare, che la inserì a testa in giù tra le stelle. Questa trama mitologica ha concesso, poi, di esplorare la costellazione che porta il suo nome, unitamente a quella di Perseo e Andromeda; proprio quest’ultima, tra miliardi di anni, si andrà a scontrare con la nostra galassia formando un collasso cosmico. 

In seguito, si è passati alla visione di ✰ Betelgeuse, la seconda stella più luminosa della cintura di Orione, individuabile grazie alle tre stelle poste perfettamente in fila tra loro. Infine, dopo la spiegazione e la definizione di un buco nero, stella che collassa ed esplode, la cui gravità rimane concentrata a tal punto da annullarsi, gli alunni ne hanno potuto osservare le caratteristiche attraverso un video simulativo che ha mostrato loro cosa succederebbe semmai dovesse incontrare il nostro Pianeta. Attraverso questa proiezione, il Comandante ha mostrato il bordo del buco nero, chiamato Orizzonte degli Eventi, e l’Anello fotonico che lo caratterizza, affermando che al suo interno c’è la singolarità, caratterizzata a sua volta da numerose teorie come quella della Spaghettificazione, che afferma la frammentazione del nostro pianeta in caso di impatto.

Successivamente, gli alunni hanno seguito un’interessante lezione e svolto un’attività pratica presso il Laboratorio di Carteggio, dove con carte, squadre e compassi astronomici hanno individuato la città di Termoli, che presenta caratteristiche perfette di longitudine e latitudine (Φ 15° Nord, λ 42° Est), nonché la rotta e la distanza da un punto di arrivo stabilito, quale l’isola di Caprara delle Tremiti. Con il compasso e con la guida dei docenti di carteggio, hanno verificato e calcolato la rotta, corrispondente a 70°, e la distanza, corrispondente a 24 miglia.



Gli alunni sono stati, poi, condotti nel laboratorio di pratica navale, dove hanno osservato ed utilizzato - mediante joystick - la piattaforma Roblox, sulla quale gli studenti dell’Istituto superiore hanno ricostruito in modalità virtuale la costa termolese, esplorabile mediante imbarcazioni personalizzate da ciascuno. Questa trasposizione virtuale ha fatto parte di un interessante progetto presentato dalla Scuola per la Città della Scienza, la cui finalità era basata sull'ideazione di un catamarano dotato di pannelli solari che navigasse ad impatto zero per la costa di Termoli. Un progetto sicuramente riuscito, con una costruzione applicata tramite programma di modellazione 3D, di cui i nostri alunni hanno avuto occasione di usufruire, esplorandolo e mostrando grande maestria nell’uso di comandi e dispositivi che comunemente si utilizzano con i videogiochi. 


Infine, il laboratorio di simulazione navale che, con l’uso di visori e dispositivi digitali, ha ricreato e reso possibile un’ulteriore esperienza immersiva a bordo di una nave, con comandi e funzioni che hanno accompagnato gli alunni nel mondo della Marina e con l’osservazione meravigliata e quasi reale di bellezze e pericoli delle nostre acque; qui hanno potuto toccare con mano il mondo dell’automazione, realtà che un giorno diventerà concreta e tangibile, garantendo rotte e viaggi con poco equipaggio, proprio perché programmabili e direzionabili a distanza.

Percorsi e laboratori che hanno unito passato, presente e futuro e che hanno regalato ai nostri alunni esperienze memorabili, occasioni di crescita e praticità, in un mondo ipertecnologico che non smette mai di avere bisogno di metodi tradizionali e che si accompagna alle più moderne suggestioni in ambito digitale e virtuale.


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